Il 13 luglio 1638, durante un temporale, un povero prete se ne stava nella sua stanzetta al riparo dalla pioggia. Di colpo, entrò dalla finestra un lampo “maligno” che gli incenerì il letto. Il prelato scappò e per miracolo sfuggì a un’altra saetta che, penetrando dal lucernario, si incuneò nella tromba delle scale.
Terrorizzato, l’uomo si rifugiò nella casa del Signore, ovvero nel tempio di San Carlo a’ Catinari. Non l’avesse mai fatto! Come s’inginocchiò per pregare, una folgore lo incenerì. Si dice che da allora nelle notti tempestose si aggiri nei pressi della chiesa e imprechi alla sua cattiva sorte.