Il marchese Massimiliano Palombare, lì dove oggi si estende affogata dal mercato piazza Vittorio, alla fine del Seicento abitava in una splendida villa. Qui amava riunirsi l’eletto gruppetto degli ermetici romani, amanti delle filosofie classiche e delle scienze occulte.
Proprio nel giardino della superba dimora si apriva la celebre Porta Magica, l’unico monumento alchemico di Roma e uno dei pochissimi sopravvissuti al mondo. Ancora oggi la si può ammirare, o, almeno, quello che ne resta: il frontone, gli stipiti incisi con lettere ebraiche e segni alchemici, due statue grottesche e iscrizioni in latino.
La Porta rivela i segreti dell’alchimia, della pietra filosofale e della trasmutazione.