Secondo l’abitudine della Camera Apostolica, l’incarico di riscuotere il pedaggio di ponte de’ Fiorentini (scomparso), fu affidato a Domenico “er Moro de ponte de fero”. Nessuno riuscì mai a eludere la sorveglianza del Moro, eccetto un… morto nel 1840. Un giorno avanzò sul ponte una bara, portata a spalla, preceduta da un uomo dal passo cadenzato.
Presso la garitta del Moro l’uomo si fermò, si tolse il cappello e dette la precedenza al morto e al corteo. Uscita dal ponte l’ultima persona, l’uomo si avvicinò alla finestrella del casotto e lasciò cadere un soldino. “E l’artri sordi?”, chiese il Moro. “Quali?”, ribattè l’uomo. “Quelli der corteo che avete contato”. “Ma io non faccio parte der mortorio. Io ho ceduto il passo pe’ rispetto. Il morto mica era mio!” Si trattò forse del solo boccone amaro ingoiato dal Moro in tutta la sua carriera.