Il 1450 fu un drammatico anno santo. Il 18 settembre centinaia di pellegrini diretti a San Pietro affollavano il ponte Sant’Angelo. Il ponte era sempre stato il percorso principale per arrivare al Vaticano dai tempi di Bonifacio VIII (e i ponti romani erano sempre stati famosi per la loro solidità).
La persona responsabile della tragedia, non voluta, fu il famoso cardinal Pietro Bembo, che cercava di farsi largo sul ponte a cavallo di un mulo. Le urla e l’agitazione della folla eccitarono irrimediabilmente lo scalpitante mulo che cominciò a creare il panico. La pressione fu enorme e i parapetti del ponte cedettero: centinaia di persone precipitarono nell’acqua gelida del Tevere. 172 persone morirono.