La basilica di San Sebastiano fuori le mura è un luogo di culto cattolico di Roma, nel quartiere Ardeatino, sulla via Appia Antica al numero 136. Ha fatto parte delle sette chiese visitate dai pellegrini in occasione del Giubileo, fino al Giubileo del 2000, quando è stata sostituita dal Santuario della Madonna del Divino Amore.
La chiesa fu costruita nel IV secolo con l’antico titolo dei Santi Pietro e Paolo, sul luogo dove erano state trasferite nel 258 le reliquie dei due apostoli per salvarle dalle persecuzioni. Ritornate in seguito nelle loro sedi originarie (in Vaticano e sulla via Ostiense), sopra le catacombe l’imperatore Costantino fece costruire, nella prima metà del IV secolo, una grande basilica, che inizialmente fu dedicata alla memoria apostolorum, e che in seguito assunse il nome attuale.
La chiesa ricevette anche l’attributo ad catacumbas per la presenza delle catacombe dove sul finire del III secolo furono deposte anche le spoglie del martire romano San Sebastiano da cui presero il nome, sulle quali venne costruita, mentre l’attributo fuori le mura è in riferimento al fatto che la chiesa si trova al di fuori delle Mura aureliane e serviva a distinguerla dalla chiesa di San Sebastiano al Palatino.
I resti di san Sebastiano furono trasferiti nella basilica di San Pietro in Vaticano nell’826, per il timore di un assalto dei Saraceni, che si materializzò, causando la distruzione della chiesa. Il luogo di culto fu riedificato da papa Nicola I (858-867) e l’altare del martire fu riconsacrato da papa Onorio III su richiesta dei cistercensi, che ricevettero la cura della chiesa.
L’edificio attuale risale alla ricostruzione ordinata dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese nel XVII secolo e portata avanti da Flaminio Ponzio prima e da Giovanni Vasanzio poi.
La basilica è sede parrocchiale, istituita il 18 aprile 1714 con bolla di papa Clemente XI. Ed è anche sede del titolo cardinalizio di «San Sebastiano alle Catacombe» istituito da papa Giovanni XXIII nel 1960.
Costantino fece costruire la primitiva basilica secondo il modello circiforme a tre navate e preceduta da un grande atrio quadrangolare, modello riscontrabile anche nelle altre basiliche fatte erigere dall’imperatore a Sant’Agnese sulla via Nomentana e a San Lorenzo sulla via Tiburtina. Parti di questa basilica furono utilizzate per la ricostruzione del XVII secolo: in particolare il nuovo edificio occupò l’antica navata centrale.
Nel 1933 furono ricostruite le navate utilizzando il deambulatorio che correva attorno alla basilica del IV secolo: nella navata di destra sono raccolti manufatti provenienti dalle catacombe sottostanti, ed è posta l’entrata al cimitero ipogeo; nella navata di sinistra vi sono una delle uscite della catacomba ed un museo epigrafico.