La passatella, tipico gioco da osteria di fine Ottocento, passatempo preferito dei bulli di Roma, aveva un suo cerimoniale aulico, imbottito di battute satiriche e allusioni sferzanti, che mandavano in bestia i permalosissimi bulli oggetto di scherno da parte dei rivali.
Nella Passatella si riversavano antichi rancori e rivalità, per cui il Padrone e il Sotto (il sottopadrone) si prendevano l’arbitrio di far bere gli amici e di lasciare “olmo”, cioè senza bere un goccio di vino, il loro avversario. Il gioco dava così adito a risentimenti e risse, che il più delle volte degeneravano in feroci coltellate.