Grazie alla politica di unificazione religiosa all’insegna del Cristianesimo dell’imperatore Costantino, i lavori di costruzione della nuova basilica dedicata a San Pietro, iniziati nel 315, videro la consacrazione nel 316 da papa Silvestro I.
Costantino aveva deciso di costruire la nuova chiesa sopra un antico santuario che ricordava il luogo di sepoltura dell’apostolo Pietro dopo il martirio per crocifissione a testa all’ingiù avvenuto presso il Circo di Nerone. Sulla povera fossa originaria scavata dai cristiani contemporanei di Pietro, papa Anacleto aveva fatto innalzare alla metà del II secolo una memoria o “trofeo”. Costantino diede inizio ai lavori per il nuovo edificio nel 315.
Questo venne consacrato il 18 novembre dell’anno seguente da papa Silvestro, e terminato nel 349. Di grandezza paragonabile all’attuale basilica, vantava cinque navate ricoperte da capriate e scandite da colonne, ed era preceduto da un atrio quadriportico con la vasca per le abluzioni al centro.
Nei mille anni successivi, fu arricchito continuamente di mosaici, affreschi, monumenti, edifici, tombe di pontefici e degli ultimi imperatori d’Occidente. Nel 1506, per volere di papa Giulio II, l’antica basilica, che ormai verteva in pessime condizioni, fu distrutta, e i lavori di ricostruzione iniziarono sotto la guida di Donato Bramante.