Sono tre le tesi che ruotano intorno al nome, originatosi all’inizio del Cinquecento.
La prima fa riferimento a un’osteria tenuta da mastro Pasquino in Parione (teoria riportata dallo scrittore Merlin Cocai).
La seconda parla di un sarto chiamato Pasquino che con i suoi garzoni parlava liberamente “in biasimo de’ fatti del papa e de’ cardinali, de’ prelati della Chiesa e de’ signori della Corte” (teoria di Antonio Tebaldo).
La terza cita la bottega del barbiere Pasquino divenuta centro di animate conversazioni, alimentate dall’arguzia del suo proprietario (teoria di Celio Secondo Curione).