Per quanti si recano a Roma per visitare la Basilica di Santa Maria Maggiore e per i romani che ci passano, la chiesa appare sì maestosa, ma anche transennata.
E’ sufficiente andare dietro l’entrata principale e vedere un’immensa isola pedonale, lastricata a sampietrino, con la bella scalinata circondata da metalliche transenne.
La transenna a Roma è un espediente istituzionale, è un ausiliario del Comune, è una regola ferrea applicata in situ, permanente ed effettiva. Non ha importanza se la sua bruttura, spesso anacronistica, architettonicamente fuori luogo, invasiva, deturpa le storiche bellezze romane. L’unica cosa che conta è che fa il suo sporco lavoro.
Perché di questo si tratta: di uno sporco lavoro.
Al Vittoriano hanno escogitato un più intelligente espediente: personale di sorveglianza che controlla chi si siede sulle scale, sui muri, chi danneggia.
A Santa Maria Maggiore il personale di sorveglianza è muto, irremovibile, la sua disciplina è ferrea. Ma parte della colpa, bisogna dirlo, è anche dell’italiano medio, che ha serie difficoltà a comprendere ciò che è decenza da ciò che è barbarie.
E noi, nel frattempo, ammiriamo la storia di Roma al di qua d’una transenna.
Se volete ammirare altre transenne, visitate il blog “E liberaci dalla transenna”.
…che te lo dico a fa..?
(grazie per la comunione di intenti 🙂
ps. e per fortuna qui hanno messo quelle meno invasive, quasi trasparenti.. A S. Giovanni invece..
Che poi io quelle che odio davvero sono quelle a guardia dei politici!